Pensi sia meglio il “fai da te” per investire?

 

finanza comportamentale

Il “fai da te” è il comportamento opposto di chi preferisce mettere i soldi sotto il materasso, invece di non decidere nulla, si è colti da un eccessiva fiducia in sé stessi, tanto da pensare di essere in grado di fare tutto da soli. Parlando pochi giorni fa con una persona mi ha detto, “ma sai, oggi le informazioni sono su internet a disposizione di tutti, io leggo e poi decido i miei investimenti”.

Ma le informazioni sono disponibili per tutti allo stesso momento? Certo che no!

  • asimmetria informativa, occorre tempo perché le notizie diventino di dominio pubblico: tra il percepito del mercato ad esempio riguardo ad una azione e il momento in cui le notizie diventano di dominio pubblico passano in media 18 mesi.
  • dove ci informiamo? Sulla stampa? On line? Siamo certi delle nostre fonti?
  • troppe info=nessuna info

Dobbiamo essere capaci di selezionare le informazioni e valutarle, è un LAVORO a tempo pieno, quando trovo il tempo di farlo? A volte faccio fatica io  a seguire le notizie pur essendo il mio lavoro.

Nella finanza comportamentale l’overconfidence è il delirio di onnipotenza che  prende a volte l’investitore, cosa succede in questi casi?

  • si tende a soffermarsi solo sulle notizie che confermano le nostre decisioni*
  • si trascura l’esperienza
  • non si diversifica abbastanza

*riguardo a ciò si è aperto un tema di confronto interessante con l’uso dei social network per l’informazione. Siccome l’obiettivo dei social è quello di avere dei consensi, i loro algoritmi tendono a riproporci sempre le cose che ci piacciono. Questo rende molto difficile il mettersi in discussione e ci porta a riconfermare sempre le nostre scelte.

Poi di solito si arriva ad un punto in cui non si regge più lo stress della scelta e si vende, di solito nel momento meno opportuno, nella vignetta scherzosa che vedete ci sono milioni di euro buttati. Solo con una attenta pianificazione finanziaria e con l’idea di mantenere gli investimenti fatti su corretti orizzonti temporali possiamo evitare queste scelte dettate da istinto e paura .

Ho ascoltato qualche giorno fa un’intervista ad un gestore di un fondo  che ha una media di rendimento annuo dell’11% negli ultimi dieci anni, il gestore ci dice che:

  • la metà degli investitori vendendo e comprando nei momenti sbagliati ha rendimento negativo
  • il 90% è sostanzialmente in pari
  • moltissimi perdono soldi

Quindi? Non basto un buon strumento occorre saperlo usare bene! Ecco perché tantissimi hanno la percezione di non guadagnare. Contattami per approfondire.