Icebraker

Ieri sera al Toastmasters il mio Icebreaker! Una presentazione personale per iniziare questo percorso di public speaking.

Mi sono divertita a prepararlo ma soprattutto s raccontarlo! Ho parlato di me, della mia formazione è di come sono arrivata a chiudere il cerchio e a fare pace con i rimpianti.

Tutto serve, anche una scuola che non è quella che avresti voluto! Perché poi tutto questo mi ha portato qui! #percorsicircolari

Gli esami non finiscono mai!

Sappiamo bene che gli esami non finiscono mai, in senso lato affrontiamo esami ogni giorno: un figlio adolescente che giudica, un superiore che valuta, un dispiacere che ci preoccupa.

In senso stretto però un esame universitario a 52 anni è una esperienza interessante.

Ho affrontato 24 esami più la tesi all’epoca, ma studiare era tutto ciò che sapevo fare, lo facevo da sempre e semplicemente ho continuato. Adesso faccio altro: il consulente finanziario, la mamma, la moglie, ecc…

Studio e mi aggiorno, ma ritrovarsi di fronte a due professori di diritto civile in un’aula che ha un nome: “Le candelabre” un po’ intimorisce.

Avevo studiato, avevo scritto una tesina sulla Collazione nella Successione Ereditaria, ma il timore di non riuscire a rispondere all’orale era molto forte, per giunta davanti a professori coetanei e ad una trentina di colleghi.

La sera prima mia figlia mi dice “ma chi te lo ha fatto fare!?” Ecco appunto!

È andato tutto molto bene e forse me lo ha fatto fare la grande soddisfazione che ho provato! Ne ho altri due e la tesi…

Si torna all’università!

Ormai un anno fa arrivò una mail, conteneva una proposta: partecipare ad un master su “Passaggio generazionale e tutela del patrimonio”, come consulente uno dei temi che mi sono più cari.

Nell’ordine ho pensato:

  • Quanto mi piacerebbe!
  • Si ma come faccio?
  • Devo parlarne con Carlo!

Erano tutte scuse, in realtà avevo già deciso, non restava che condividere con mio marito l’organizzazione di questo impegno e farmi “scegliere”. Compiti in realtà non troppo gravosi, l’ok di mio marito è arrivato subito in modo quasi scontato, che tanto mi ha sempre sostenuto in tutto. Sul farsi scegliere non mi pronuncio, sicuramente le richieste erano molto superiori ai posti, altro non so.

Ebbene giovedì partirò per Brescia e inizierò questa nuova avventura: un anno e mezzo di master, due week end al mese e non proprio dietro l’angolo visto che raggiungere Brescia non è banale.

Sono molto emozionata e oggi ho realizzato che questa volta i professori avranno più o meno la mia età!

Chi sono? Neo a 46 anni

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Avevo 21 anni di esperienza in banca, come consulente finanziario in filiale e poi al private, dal punto di vista tecnico nessun problema, avevo sostenuto l’esame per l’iscrizione all’albo e nella mia sessione eravamo stati promossi in due su un centinaio (sì non è un proforma ve lo assicuro), avevo trascorso quasi metà della mia vita  a contatto con le persone, eppure ho dovuto capire che la libera professione era un lavoro completamente diverso e avere l’umiltà di ricominciare daccapo.

Mi sembrava di essere tornata indietro nel tempo, quali le differenze? Nessuna dal punto di vista tecnico, moltissime dal punto di vista personale! Un esempio? Dal primo gennaio 2013 ho fatto la scelta di avere un solo cellulare, questo significa che i miei clienti possono chiamarmi in ogni momento e lo sanno. Non esiste sera, non esiste sabato o domenica, in teoria sono sempre disponibile, in realtà loro sono stupendi e mai ne hanno approfittato.

Ma è l’atteggiamento  che deve cambiare, una delle frasi che sentiamo spesso dire ad un libero professionista è che non si stacca mai, è vero! E’ faticoso, a volte molto, ma anche tanto gratificante. E chi ci sta accanto deve cambiare insieme a noi.

 

Chi sono? Il cambiamento

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Primo gennaio 2013: firmo una lettera di dimissioni, la mia prima lettera di dimissioni e il giorno 2 mi reco in banca per consegnarla. Cosa ricordo di quel giorno? Che è stato difficile anche dare le dimissioni! Il mio responsabile era in malattia e dunque sono dovuta andare in sede per incontrare il capo area, che però non era in ufficio… insomma uno stress fino all’ultimo giorno!

Come ero arrivata alla decisione di abbandonare una zona di comfort per l’ignoto? Ricordo alcune telefonate fatte a mio padre per spiegargli che basta, di “e se poi …” ne avevo già ascoltati troppi, adesso avrei fatto di testa mia. Ricordo mio marito che mi consigliava di informarmi bene per la pensione e io che vado ad informarmi, ma tanto avevo già deciso!

Sono passati quasi cinque anni, non sempre facili, ma mai, in nessun momento ho rimpianto quella decisione, quella scelta che oggi posso dire essere stata la mia prima vera scelta professionale.

Quanto volte ci sentiamo dire che le opportunità escono dalle crisi, ebbene ci credo fortemente, a patto di rimettersi in gioco ed essere disposti ad abbandonare le proprie certezze e ricominciare daccapo.