Il mutuo

Per una serie di coincidenze fortunate, negli ultimi mesi sto rispondendo spesso a domande sui mutui, prima casa e non. Durante il lockdown in molti si sono resi conto che desiderano una casa più grande, più bella, con il giardino, addirittura di ampliare la casa al mare.
E’ tutto molto bello! Dovrei dirvi che che le case hanno tanti costi: manutenzione, tasse, affitti non riscossi, che anche loro si svalutano e lo abbiamo visto nell’ultimo periodo, tuttavia, da architetto mancato non lo dirò! Io adoro le case e quando un mio cliente trova la casa dei suoi sogni sono molto, molto contenta!
Che tu voglia cambiare casa vendendo quella che abiti, o comprare un’altra , è molto probabile che tu debba pensare ad un mutuo e se non ci hai pensato dovresti!
Un mutuo è un prestito di lunga durata, fatto dalla banca in cambio del pagamento di interessi. Il prestito si restituisce in rate mensili. Cosa occorre per avere un mutuo?- una casa da acquistare – un reddito su cui contare


La casa da acquistare è la garanzia che la banca ci chiede, il suo valore è il punto di partenza per la richiesta di mutuo. Se la casa ha un prezzo di vendita di 300.000 euro, potrò chiedere un mutuo intorno all’80% del valore. I mutui al 100% vengono concessi da alcune banche, ma hanno condizioni peggiori, sarebbe meglio quindi avere una cifra disponibile per una parte dell’operazione. Torniamo al nostro esempio: se chiediamo un mutuo all’80%, chiederò 240.000 euro di mutuo e 60.000 dovrei averli disponibili. Sulla casa la banca richiede una IPOTECA a garanzia, significa che la banca, se non pago le rate del mutuo, può diventare proprietaria della casa.Questo genera a volte delle incomprensioni: se la banca ha già la casa come garanzia, perché chiede anche altre garanzie e vuole sapere dove lavoro? Quanto guadagno ? ecc… Perche la banca non ha nessun interesse a vedersi restituita una casa in cambio del mutuo, ne ha già abbastanza di immobili di cui non sa che farsene! Per questo è necessario che il cliente possa pagare le rate e la banca fa tutte le valutazioni del caso perché possa pagarle regolarmente.
Un reddito su cui contare: quanto guadagni ogni mese? Se il tuo stipendio è di 2.000 euro, la rata del mutuo dovrà essere una percentuale di questa cifra. Naturalmente se la casa e il mutuo sono intestate a più persone i redditi verranno sommati. Se anche sommando non si arriva al minimo richiesto, è possibile che la banca richieda altre garanzie: altre persone che intervengono nella operazione, per aumentare i redditi a disposizione. Il garante verrà chiamato in causa dalla banca se l’intestatario del mutuo non sarà in grado di pagare le rate. Esempio tipico è la giovane coppia con redditi bassi e lavori precari, si farà intervenire uno o più genitori che garantiscono con il loro reddito che, se i figli non riusciranno a pagare le rate, le pagheranno loro.


Tasso fisso o variabile?
Una volta valutato l’importo del mutuo, passiamo al tasso. Il tasso di interesse che la banca richiede per il mutuo può essere fisso o variabile.Tasso fisso: il più usato in questo periodo, il tasso fisso non cambia per tutta la durata del mutuo, una volta firmato il contratto non ci saranno più sorprese, il tasso è fisso e così la rata che dovrai pagare ogni mese. Come si forma questo tasso? Ci sono due componenti: il tasso ufficiale IRS e lo Spread. Il tasso ufficiale è un dato oggettivo, dipende dalle condizioni di mercato, cambia ogni giorno e oggi ,mentre scrivo è molto vicino allo 0. Lo spread è semplicemente il guadagno della banca, è una scelta commerciale, ogni banca ha il suo e cambia in media una volta al mese. Per questo è importante avere più preventivi, questo, insieme alle spese è il dato chiedere. Da un preventivo fatto ieri: IRS a 20 anni 0% + Spread 0,50 = tasso 0,50% Se ieri avessi potuto chiedere un mutuo anche se non mi serve lo avrei fatto! Significa che la banca mi presta dei soldi per 20 anni, senza sorprese perché il tasso è fisso allo 0,50%. Dico spesso ai miei clienti che ci lamentiamo dei tassi bassi quando investiamo, almeno sfruttiamoli per chiedere dei prestiti!
Tasso variabile: lo spread rimane una scelta della banca, dipende dalla sua politica commerciale, il tasso ufficiale invece di solito è l’Euribor a 3 mesi. In questo caso il tasso cambia man mano, ogni volta che cambia l’euribor, rimane fisso solo lo spread. E se cambia il tasso, cambia anche la rata. In passato si facevano quasi sempre mutui a tasso variabile, perché i tassi fissi erano troppo alti, mentre il tasso variabile era più economico. Oggi che i tassi sono così bassi si preferisce come già detto il tasso fisso.


La durata
Per quanto tempo dovrò pagare le rate? Più il mutuo è lungo è più la rata sarà bassa, perché divido lo stesso debito su più anni. Ma la durata dipende da quanti anni hai quando chiedi il mutuo. DI solito la banca considera che alla scadenza del mutuo tu debba avere massimo 80 anni. Se hai 40 anni come i miei clienti che mi hanno chiamato ieri per il loro mutuo, puoi tranquillamente chiedere un mutuo a 30 anni. Di solito questa è la durata massima.


Le spese
Oltre al tasso di interesse devi verificare le spese collegate al mutuo, vediamole insieme:
– spese di istruttoria: la banca richiede una somma per lavorare alla tua pratica di mutuo.
– spese di perizia: la casa che vuoi acquistare ha un prezzo, ma la banca vuole verificare che quel prezzo sia giusto, chiama un perito a sua scelta per venire a valutarla e per mettere in evidenza eventuali problemi catastali, strutturali, ecc…
– spese di assicurazione: la casa va assicurata contro l’incendio e lo scoppio. Perché se prende fuoco e la casa si distrugge la banca perde la sua garanzia, ma soprattutto come farà il cliente a pagare la rata di una casa che non esiste più? L’assicurazione è a favore della banca. Si può fare anche al di fuori del mutuo, presso un assicuratore di fiducia.
– tasse: se il mutuo riguarda la prima casa si paga lo 0,25% del totale del mutuo, se non è prima casa il 2%
A tutto ciò vanno aggiunte la spese del notaio, che si occuperà del pagamento delle tasse che abbiamo visto prima e che richiederà una parcella. Il notaio lo sceglie il compratore che si farà fare dei preventivi per scegliere il più conveniente. Di solito è lo stesso notaio che stipula la compravendita della casa.
Torniamo ora alla convenienza: anche se aveste tutto il denaro disponibile per l’acquisto, con le condizioni attuali è conveniente richiedere un mutuo, lasciate perdere quello che crede vostro padre sui debiti, lui ha vissuto in un periodo storico di tassi altissimi, oggi chiedere un mutuo conviene! Chiamami per valutare insieme le tue esigenze.

Pir Alternativi

 

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In tanti ci siamo chiesti negli ultimi mesi come possiamo investire sul nostro Paese. Vorrei parlarti oggi di una importante novità prevista dal Decreto Rilancio: i PIR ALTERNATIVI, introdotti con l’art. 136 del DPCM, sono orientati al mondo dell’Economia Reale.
Si affiancano ai PIR tradizionali, che permettono già da alcuni anni di investire in esenzione di imposta.

Per investimenti in economia reale intendiamo la possibilità di investire direttamente nelle aziende, a differenza degli investimenti sui mercati finanziari, dove il gestore del fondo sceglie le aziende in cui investire e acquista le azioni o le obbligazioni direttamente sul mercato. In questo caso, le aziende non sono quotate, e solo attraverso un contatto personale con l’imprenditore si può partecipare al capitale dell’impresa o acquistare le sue obbligazioni.

Si tratta del Private debt o del Private Equity.
Questa forma di investimento negli anni è stata sempre estremamente esclusiva, in quanto i capitali necessari per entrare erano molto, molto elevati.

Da alcuni mesi è possibile investire con cifre decisamente più basse, per mezzo di fondi creati con questa finalità. Questi fondi beneficeranno grazie al Decreto Rilancio, anche dell’esenzione dal capital gain, (cioè non si pagheranno le imposte sui guadagni) e dell’esenzione dall’imposta di successione.
Il risparmio delle persone e delle famiglie, si potrà convogliare direttamente sulle imprese, in un momento come questo, caratterizzato dalla scarsa propensione al credito da parte bancaria e dall’esigenza delle imprese a ripartire dopo la chiusura per Covid.

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Cosa fare in questi giorni di crisi?

Cosa fare sui portafogli in questi giorni di crisi? La risposta è apparentemente semplice: niente! Non è facile, ma niente!
Il primo grafico riporta le Reasons to sell, tantissime come si può vedere ed ogni volta la tentazione di vendere è tanta. Però dopo poco o tanto tempo la crisi rientra e la borsa riparte.

Le ragioni per vendere

E cosa succederebbe se perdessimo i giorni del recupero? Potete vedere che il rendimento di chi è sempre stato investito tra il 2004 e il 2018, pari al 5,30% medio annuo, diventa solo lo 0,50 perdendo i 10 giorni migliori di borsa. E come faccio a sapere che quando saranno i giorni migliori?

Per questo non faccio niente, aspetto, mi struggo ma resisto. Dicevo l’altro giorno con un cliente che è in questi momenti che il consulente serve, è per questi periodi che mi pagate! Lasciate a me il mal di stomaco, le crisi isteriche, le notti insonni e mantenete la calma, passerà anche questa!

Aggiornamento Coronavirus

Desidero condividere la mail che ho inviato ieri ai miei clienti.

Buongiorno,
Stamattina abbiamo avuto una riunione con i nostri gestori in merito a quanto al Coronavirus.
Non ritengo opportuno entrare nel merito della situazione sanitaria, anche se da tutti gli interventi ascoltati e condivisi anche tra i tanti medici che conosco, mi pare di capire che quello che più preoccupa non sia la pericolosità del virus, quanto il fatto che ci si possa ammalare tutti insieme, mettendo così le strutture sanitarie in seria difficoltà.
Dal punto di vista finanziario vorrei però evidenziare alcuni punti:

– i gestori per quanto di loro pertinenza, hanno già da alcuni giorni ridotto l’esposizione azionaria dei fondi/prodotti che loro gestiscono

– se prendiamo come punto di riferimento il mercato cinese, l’indice di borsa è oggi più alto rispetto a quando tutta la vicenda è iniziata

– la banca centrale cinese ha continuato ad immettere liquidità nel sistema e si pensa che altrettanto faranno le altre banche centrali, a supporto dell’economia

– la situazione odierna potrebbe essere una futura occasione di acquisto sui mercati, anche obbligazionari


Molto dipenderà dal tempo che sarà necessario per tornare alla normalità. Di certo dobbiamo aspettarci ulteriore volatilità nel breve periodo, ma mantenere la calma rimane la soluzione più corretta.
Oggi con mercati così volatili non ritengo di fare variazioni sui portafogli, che comunque risulterebbero non tempestive, monitoriamo la situazione e continuerò ad aggiornarvi.
Disponibile per ogni ulteriore considerazione, porgo cordiali saluti, Daniela Iachini

I soldi sul conto corrente (II parte)

 

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Il mio precedente post che puoi leggere qui, terminava con una domanda: é vero che tenere i soldi in conto corrente li mantiene al sicuro?

Scrivevo sull’ultima mia newsletter* che esiste il fondo di tutela interbancario che garantisce fino a 100.000 euro per ogni intestatario, ma non può garantirci dalla perdita del potere di acquisto. 

Non decidere ha un costo! Ma siccome è occulto non lo consideriamo.

Quante volte ho sentito dire: “non voglio vedere un segno meno sul mio estratto conto”!

È un’aspirazione condivisibile, ma non è realistica! Non esiste nessun investimento che cresca con continuità senza oscillazioni ed eventuali segni meno.

Invece l’inflazione che corrode il conto corrente è una certezza. 

Tempo fa è uscito sul Sole 24 ore un articolo che si intitolava “Una lezione di investimento, per gentile concessione di Nonna Peppa”.  Nonna Peppa è una simpatica nonnina di 115 anni che racconta la sua vita.

Fa notizia perché ha superato i 100 anni, ma, grazie al progresso in campo medico, saranno sempre di più le persone che potranno arrivare alla sua età e che “purtroppo” sopravviveranno ai loro risparmi, soprattutto se li hanno custoditi nel conto corrente o in investimenti “a basso rischio”.

Dall’articolo de Il Sole 24 ore:

“Per evitare di trovarsi privi di risparmi nell’ultima fase della propria vita potrebbe essere necessario ottenere rendimenti in linea con quelli generati dal mercato azionario, specialmente se la ricerca in campo medico continuerà a progredire con successo”.

A questa newsletter una amica mi ha risposto con questo quesito: Non sarà che sono le esperienze negative vissute in passato a tenere le persone lontano dagli investimenti? Cercherò di rispondere nel prossimo post.

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