Qualche giorno fa è stata la Festa della Donna. A parte il fatto che ho avuto tanti di quei contrattempi che altro che festa! A parte che insieme a San Valentino è una festa che non mi interessa, tanto che mio marito è stato esonerato dall’acquisto di qualsivoglia fiore già da tanti anni, vorrei condividere qualche riflessione sul rapporto tra donne e la finanza.
Salvo alcune eccezioni che mi rincuorano, di solito la donna lascia la gestione degli investimenti all’uomo di casa, che assume il ruolo di interlocutore privilegiato con il consulente finanziario.
Spesso donne colte e intelligenti mi dicono di non capire nulla di investimenti e che preferiscono sia il loro lui ad occuparsene. Perché?
Oggi ho partecipato alla presentazione di un libro per bambini (Operazione B.I.S.C.O.T.T.O. di Barbara Galli) e un ragazzino di circa 10 anni che da grande farà il critico, ha osservato che nel libro la piccola protagonista fa un po’ la “saputella” con i suoi amici maschi.
Dove va la bambina saputella quando si parla di denaro?
Da sempre le donne hanno gestito con sapienza il denaro di casa, fatto la spesa, fatto quadrare i conti con tante difficoltà: allora, perché mai, molto più degli uomini hanno timore di avvicinarsi agli investimenti?
Se guardiamo gli studi di finanza comportamentale proprio le donne sono le meno soggette ad errori! Ecco cosa emerge da uno studio condotto da Schroders:
le donne sarebbero infatti meno portate degli uomini a cadere nelle più tipiche trappole mentali che condizionano gli investimenti finanziari. Più sensibili ed emotive, quindi più attente, sfuggono ad una serie di condizionamenti diffusi che inficiano spesso decisioni e scelte di carattere finanziario.
E tu cosa ne pensi? Mi racconti la tua esperienza?