
Scrivevo in un post alcuni anni fa che non amo questa festa, perché dovrebbe essere scontato ed evidente che non ci sia bisogno di una festa per ricordare al mondo l’importanza delle donne.
Era il 2016, sono passati 5 anni e devo ricredermi, tanto che oggi in questa Newsletter vorrei parlare di come la Festa della donna sia ancora necessaria in quanto la parità tanto auspicata sia ancora una favola.
In ogni momento della nostra vita lottiamo contro una visione del mondo fatta a misura di uomo. Dalle battute al bar a quelle tra colleghi, alle ben più gravi vicende di cronaca, siamo ben lontani dall’aver risolto.
E non solo in Italia, sto guardando una serie Tv: Borgen, è ambientata nella evoluta Danimarca, racconta di come un Primo Ministro donna abbia dovuto rinunciare di fatto alla sua famiglia per far bene il suo lavoro. Perché il marito, uomo colto ed evoluto, ad un certo punto non ha più retto la tensione e, classico dei classici, ha scelto una donna più giovane, più disponibile, meno impegnata. Se è così in Danimarca …
Le cose stanno cambiando, ma molto lentamente, per un Vice Presidente donna negli Stati Uniti, un prorettore donna alla Normale di Pisa e altri bellissimi esempi, abbiamo contato stupiti il numero delle donne del governo Draghi e diciamo che si poteva fare di meglio.
Auspico un giorno, nel mondo delle mie figlie, in cui non ci sarà più bisogno di contare quante donne in un governo e nemmeno scrivere titoloni per la nomina di una donna in una posizione chiave.
E’ molto dibattuto se le quote rosa, ovvero l’obbligo di nominare un certo numero di donne in un consiglio di amministrazione, piuttosto che nelle cariche politiche sia utile o meno, intanto il fondo sovrano norvegese, uno dei più grandi fondi di investimento al mondo ha annunciato che tutti i suoi investimenti andranno in aziende con almeno il 30% di presenza femminile nei consigli di amministrazione, così quello che non può fare la legge potrà fare il denaro: se vuoi entrare tra le aziende potenzialmente acquistabili dal fondo norvegese dovrai adeguarti, altrimenti peggio per te.
Per questo questa notizia è così importante!
Ma torniamo a noi.
Le donne sono meno avvezze al rischio e sono anche più razionali nelle scelte, tanti studi lo dimostrano. Solo per citare l’ultimo che si occupa delle differenze di genere in ambito investimenti, riporto alcune conclusioni di un sondaggio SpectremGroup:( https://www.we-wealth.com/it/news/investimenti/outlook-e-previsioni/sempre-piu-donne-vogliono-un-consulente-finanziario/)
- Il 47% degli uomini che non hanno un consulente finanziario ha dichiarato che è sicuro di poter gestire meglio i propri soldi da solo, mentre le donne preferiscono avere il supporto di un professionista.
- la maggior cautela delle donne potrebbe tradursi anche in investimenti meno aggressivi.
- Il 61% delle clienti ha un consulente finanziario per gestire le proprie finanze contro un 56% degli uomini.
- Il 70% delle donne inoltre fa riferimento solo ad un professionista, mentre gli uomini richiedono il parere di più di un consulente finanziario.
Per questo non si spiega come qualcosa che ci riesce tanto bene, non venga poi sfruttata nemmeno da noi stesse. In trent’anni di professione, molto spesso le donne mi hanno detto “io non ci capisco niente”, “decide mio marito”, “devo parlare con mio padre”, quando si stava parlando del loro denaro, del loro patrimonio, dei loro risparmi. Perché abbiamo abdicato, perché abbiamo lasciato che una cosa così importante sia gestita da altri?
Anche in una coppia che funziona bene, bisogna comprendere come ognuno ha i propri obiettivi di investimento e non è detto che questi coincidano. Quindi se faccio decidere a mio marito come investire i miei soldi, quantomeno mi troverò con un investimento che non mi somiglia.
Inoltre, ci sono tanti casi in cui la gestione del denaro della donna è purtroppo l’anticamera della sua sottomissione economica, un sistema subdolo per legarla e non permetterle di scegliere.
So di famiglie in cui la moglie non ha idea di quanto guadagni il marito, e non mi risultano esempi contrari. So che moltissime donne non possiedono nemmeno un conto corrente, sebbene lavoratrici.
Per chi ha la possibilità di scegliere – per fortuna ancora la maggior parte – è importante fare uno sforzo e prendersi un po’ di tempo per iniziare ad approfondire. Scoprirai allora che la finanza non è solo grafici: è obiettivi, motivi per cui investire, sforzo per capire come organizzare al meglio il patrimonio, per te, la tua famiglia e i tuoi figli.
Per rendere le donne più consapevoli e veramente protagoniste nella gestione del loro patrimonio, con grandissimo orgoglio annuncio che da oggi una parte importante del mio lavoro sarà appunto dedicata alle donne.
Troverai sul mio profilo LinkedIn le mie “Storie di donne”, una raccolta di articoli su come si possono risolvere in modo a volte molto semplice, i problemi che puoi incontrare nelle gestione del tuo patrimonio: dai genitori anziani che non vogliono farti partecipe della loro situazione economica, a come funziona la successione, a cosa si può fare per pagare meno tasse, ai figli che è giusto istruire in materia perché inizino a capire.
Sempre su LinkedIn (almeno per il momento),ci sarà la rubrica “Femminile, singolare”, interviste a donne protagoniste del loro lavoro, dove dialogo con imprenditrici, avvocati, commercialisti, notai, ma anche con esperte di nuove professioni, sempre al femminile, per uno scambio di opinioni e suggerimenti e uno sguardo al loro rapporto con la finanza.
Madrina di questo progetto, che partirà entro il mese di marzo, Claudia De Lillo, giornalista, scrittrice, conduttrice radiofonica, blogger, che con il personaggio di Elastigirl ha inventato la donna che riesce a fare tutto. https://nonsolomamma.com
Vi aspetto numerose e non vedo l’ora di iniziare insieme questa avventura!
Buona festa della donna.Daniela