Avversione alla perdita

 

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Continuiamo il nostro discorso sulla finanza comportamentale parlando di avversione alle perdite. Sembra banale: le perdite ci danno fastidio, ma si tratta di ben più di questo.

L’avversione alla perdita significa che una perdita ad esempio del 2% produce in noi una sofferenza molto superiore a quanto ci produca piacere un guadagno del 2%.

“in alcuni individui la percezione della perdita è due volte e mezzo più acuta rispetto a quella di un guadagno di pari entità.”

Quindi un guadagno o una perdita della stessa entità vengono percepiti in maniera diversa: “se uscendo di casa perdessi un euro, per pareggiare questa perdita dovrei trovarne almeno tre rientrando. Se trovassi un solo euro non basterebbe a pareggiare il senso di perdita subita” (Cit. Dott.ssa Chiara Giovannini psicologa).

Dobbiamo tenerne conto e cercare con il cliente di definire un orizzonte temporale corretto, in modo da non soffrire eccessivamente per le singole oscillazioni di mercato.