Se sottoscrivo un fondo comune di investimento sostengo dei costi, più o meno trasparenti. Le principali commissioni sono:
- Commissioni di ingresso: si pagano in percentuale alla sottoscrizione, possono essere scontate
- Commissioni di uscita: in alcune tipologie di fondi comuni, di solito a scadenza
- Commissioni di gestione: sono implicite, non sono evidenziate nell’investimento, sono già detratte dal valore della quota
I fondi hanno sempre almeno due classi: una ha un costo di gestione più basso e un costo di ingresso, l’altra ha un costo di gestione più alto perché non ha costi di ingresso.
Su questo si possono creare dei fraintendimenti, posso dire al cliente che non gli faccio pagare i costi di ingresso e poi comportarmi in due modi:
– scelgo la classe che prevede le commissioni di ingresso così da avere le commissioni di gestione più basse e sconto le commissioni di ingresso
– scelgo la classe che non le prevede, faccio bella figura e poi negli anni faccio pagare le commissioni di gestione più alte
Di solito però non si pone nemmeno il problema le commissioni di ingresso si fanno pagare e buona pace per il cliente! Ci sono fondi che prevedono il 2/3% di ingresso, queste commissioni riducono la performance dell’investimento e il loro incasso giustifica i cambiamenti frequenti nei portafogli.
Informarsi prima di sottoscrivere e chiedere ad ogni modifica che costo prevede può essere utile.