Come insegnare ai figli concetti come il risparmio, l’investimento e la pianificazione se sempre meno genitori danno la paghetta?
Come farne dei consumatori globali se abbiamo paura ad usare in internet la carta di credito?
Se ne parla nell’articolo del Sole 24 ore.
Mia figlia a 18 anni ha fatto i suoi primi investimenti, frutto di un regalo del nonno. Ha voluto essere l’unica intestataria dei rapporti, ne abbiamo parlato insieme e abbiamo deciso lo scopo di questo suo risparmio: un aiuto per progetti eccezionali legati allo studio.
Non avendo bisogno di questo denaro a breve, abbiamo scelto un profilo di rischio accrescitivo. A fine anno come a tutti i clienti le ho presentato un rendiconto (per inciso stiamo facendo + 15%) e le ho detto che poteva incassare i guadagni e comprare il computer dei suoi sogni.
La mia soddisfazione è stata grande quando mi ha detto no mamma, non erano questi i patti, se riesco a vincere la borsa di studio per lo stage a New York li usiamo per quello.
Vi assicuro si tratta di una piccola cifra, ma non fa differenza, risparmiare per uno scopo, investire con un obiettivo, dovremmo impararlo il prima possibile anche noi adulti.
Questo un estratto dell’articolo.
Rilevanze che rendono sempre più evidente la necessità di rafforzare l’educazione finanziaria degli italiani, intesa non solo e non tanto come capacità di destreggiarsi con gli strumenti finanziari, quanto come capacità di compiere scelte consapevoli e autonome per la destinazione del proprio denaro.