La credibilità in internet

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Ieri  pomeriggio ho partecipato ad una interessante conferenza del Prof. Dario Braga dell’università di Bologna dedicata alle “bufale” che circolano in rete e a come proteggere i nostri figli.  Il professore ha fatto alcuni esempi su come notizie a volte infondate diventino virali e su come per proteggersi da un virus servano pulizia e anticorpi. Certo poco importa che la foto della laguna di Venezia ghiacciata che girava ieri su Facebook fosse una bufala, peggio molto peggio quando si gioca con la salute e magari una mamma decide in base a quanto legge in internet se fare vaccinare o meno i suoi figli. 

Una persona del pubblico (purtroppo non la conosco  e non posso citarla) ha fatto una osservazione molto interessante: siccome i social funzionano con degli algoritmi, ti propongono i post e le pubblicità che  hai dimostrato di gradire, pertanto è facile avere conferma di quello che hai letto e gradito, non c’è contraddittorio perché i post e le pubblicità che la pensano in modo diverso da noi non ci vengono proposte.

Sempre ieri ho letto  un post di Francesca Sanzo che ci mette in guardia  dalle amicizie date su Facebook con troppa leggerezza: possiamo così “scoprire” di essere amici di persone dichiaratamente razziste o omofabe.

Scrivo da più di un anno su questo blog, è una pagina personale, ma che vuole essere divulgativa, è chiaro  che parlo del mio lavoro, è utile che io abbia un obiettivo, la chiarezza fa parte secondo me della pulizia di cui parla il Prof.

Quali possono essere gli anticorpi? La lettura, lo studio, l’approfondimento, ma questo richiede tempo e non sempre lo abbiamo. Il mio impegno con chi legge queste pagine è di verificare le fonti e riportarle, di citare i contributi di tutti perché così è giusto e di ringraziare per il tempo che dedicate a leggermi.