pubblicato sul profilo Linkedin di Paolo Martini – direttore commerciale Azimut Holding- il 17 dic 2015
Ci preoccupiamo veramente di aiutare i clienti a capire le scelte di investimento? Il futuro del settore passa anche dalla comunicazione.
Leggere i foglietti illustrativi che accompagnano i farmaci, i cosiddetti “bugiardini”, fino a qualche anno fa era praticamente impossibile. Tutto sembrava ostacolarne la comprensione. Oggi la situazione è leggermente migliorata, perché un giorno qualcuno si è accorto, magari dopo l’ennesimo caso di un paziente che aveva sbagliato un dosaggio, che era giunto il momento di aiutare le persone a capire. Nel mondo della finanza la situazione come leggiamo dalla cronaca di questi giorni non è molto diversa da quella del “bugiardino” dei farmaci.
Ogni settore industriale, inevitabilmente, tende a creare un proprio vocabolario fatto di termini comprensibili solo agli addetti ai lavori, con la conseguenza che al di fuori di quella ristretta cerchia, si finisce per generare un palese problema di comunicazione. Occorre quindi affrontare il problema del linguaggio che si utilizza per comunicare concetti non banali a potenziali investitori. È fondamentale far passare i messaggi in modo semplice e, soprattutto, comprensibile a chi deve successivamente elaborare le informazioni, assicurandoci che le abbiamo realmente comprese.
Spetta a chi vuole trasmettere il messaggio, e quindi nel nostro caso all’industria bancaria/finanziaria, l’onere di aiutare i clienti a capire. È fondamentale, nella nostra professione, essere in grado di rassicurare i risparmiatori e per farlo servono parole e concetti semplici e chiari, ma anche il nostro impegno, tempo ed energie per accrescere la loro educazione finanziaria. Più la gente capisce, più soddisfazioni arriveranno.