Per previdenza complementare o integrativa si intendono le forme di investimento finalizzate all’erogazione di pensione integrativa rispetto a quella pubblica e obbligatoria.
Essa nasce per garantire a tutti i lavoratori, in particolare ai più giovani, un tenore di vita adeguato anche dopo il pensionamento.
Il continuo processo di riforma delle pensioni, iniziato nel 1992, ha contribuito alla sua diffusione.
Prima di allora il sistema pensionistico pubblico assicurava un grado di copertura tale da non rendere necessaria una seconda forma di tutela previdenziale.
La riforma Monti Fornero del gennaio 2012 stabilisce:
● Metodo Contributivo per tutti
● Innalzamento dei limiti di età che dal 2018 sarà di 66 anni per tutti
Come conseguenza si rende necessario occuparsi del proprio futuro il prima possibile.
Guardando i nostri genitori non abbiamo esempi, però possiamo fare un paragone con la sanità: sempre più spesso dobbiamo ricorrere a visite a pagamento o comunque siamo chiamati a contribuire anche a quanto offerto dalla sanità pubblica.
Allo stesso modo la pensione pubblica non ci permetterà di mantenere lo stesso tenore di vita a cui siamo abituati.
Per GAP PREVIDENZIALE si intende la differenza tra lo stipendio attuale e quanto percepirò di pensione.
L’utilizzo del nuovo metodo contributivo, che si basa sui contributi versanti durante l’intera vita lavorativa, determinerà una drastica riduzione della pensione pubblica, rispetto all’ultima retribuzione.
Tutto ciò comporterà un taglio di circa il 50% dell’assegno pensionistico pubblico. Come fare per mantenere lo stesso tenore di vita una volta terminata l’attività lavorativa?
Posso pensare di utilizzare affitti o cedole, ma solo la previdenza complementare mi permette vantaggi fiscali,
Vediamo in sintesi come è strutturata.
Fase di Accumulo o Contribuzione
Alle forme pensionistiche complementari possono contribuire i lavoratori dipendenti, i lavoratori autonomi, le persone fisiche fiscalmente a carico di altri soggetti. Si può contribuire con:
● TFR maturando
● Contributi del datore di lavoro
● Contributi del lavoratore
● Contributi volontari
Fase delle Prestazioni
Si ha diritto alla pensione complementare dopo aver maturato i requisiti di età previsti dal proprio regime obbligatorio pensionistico, con almeno 5 anni di iscrizione al fondo.
La prestazione tipica dei Fondi Pensione è una rendita periodica che serve ad integrare l’assegno erogato dalla previdenza pubblica.
Tuttavia la normativa prevede anche la possibilità di riscuotere la prestazione in forma di capitale, parzialmente entro il 50% o integralmente se il montante è limitato.
Anticipazioni
Prima dell’età in cui si andrà in pensione si possono chiedere al fondo delle anticipazioni:
● In ogni momento fino al 75% di quanto accumulato per spese sanitarie
● Dopo 8 anni di iscrizione al fondo fino al 75% per acquisto o ristrutturazione prima casa per se e per i figli
● Dopo 8 anni fino al 30% per ulteriori esigenze
Regime Fiscale
Per stimolare l’adesione ai fondi pensione, sono previsti importanti vantaggi fiscali:
● Deducibilità dal reddito fino al massimo di 5.164,57 euro
● Deducibilità per i familiari a carico (si intendono a carico se hanno un reddito inferiore a 2.840,51 euro)
● Imposta sui rendimenti 20% (era 11% fino allo scorso anno, è stato questo un intervento controverso)
● Capitale a scadenza imposta del 15% riducibile al 9%
Trasferimento
L’aderente può trasferire la sua posizione pensionistica ad altro fondo decorso il periodo minimo di permanenza di 2 anni
Anche prima dei 2 anni al verificarsi di alcuni eventi, ad esempio: nuova attività, perdita dei requisiti…..
Solitamente i fondi pensione prevedono diverse linee di investimento, è quindi possibile personalizzare il proprio piano pensionistico scegliendo tra questi, la
scelta dipende da quanti anni mancano alla pensione e dalla propensione al rischio del cliente.
Più si è vicino all’età della pensione, più conviene consolidare la posizione maturata
passando ad un comparto con un profilo di rischio più prudente.
Abbiamo parlato di GAP Previdenziale, abbiamo visto che possiamo colmarlo con affitti o cedole, oppure con molti vantaggi fiscali posso intervenire con la previdenza.
Ultimo consiglio, prima si inizia e più risultati si otterranno, se non ho grandi somme da destinare, solo il tempo e quindi il numero dei versamenti può giocare a nostro favore.