Architetto delle scelte


Se ci fosse stata a Bologna la facoltà di architettura, probabilmente io sarei un architetto. Purtroppo non c’era, ma questa è un’altra storia. Però la passione per l’arredamento mi è rimasta: la mia casa è piena di riviste di arredamento e cambiare i mobili è uno dei miei hobbies, con buona pace di mio marito.
Invece che lavoro fai?Alla risposta il consulente finanziario molti fanno finta di capire, ma noti un impercettibile punto interrogativo nei loro occhi. Se abbiamo tutti molto chiaro cosa fa un avvocato o un architetto, non sempre è così chiaro cosa fa un consulente finanziario. Si occupa del patrimonio dei suoi clienti, in che modo lo fa e come viene remunerato?
Iniziamo col dire cosa non è un consulente finanziario, almeno secondo me:

– non è la persona che ti consiglia su cosa investire in questo momento a prescindere da tutto,

– non è la persona che possa dirti se è meglio investire oggi o tra un mese,

– non è la persona che sa come andranno mercati da qui a fine anno,

– non è nemmeno la persona che potrà dirti quando vendere (ai massimi di mercato) e quando comprare (ai minimi di mercato)

Se ti aspetti questo da un consulente purtroppo non potrò aiutarti. Sarebbe come chiedere all’avvocato chi sarà il giudice al tuo processo e come finirà, ancora prima di avergli spiegato la tua problematica.
E quindi? A cosa può servire un consulente finanziario? Il termine consulente indica una persona che, avendo accertata qualifica in una materia, consiglia e assiste il proprio cliente nello svolgimento di cure, atti, pratiche o progetti fornendo informazioni, pareri e soluzioni, attraverso le proprie conoscenze e le proprie capacità di Problem solving.

Compito del consulente è quindi, una volta acquisiti gli elementi che il cliente possiede già, di aggiungervi quei fattori di sua esperienza, conoscenza e professionalità che possono promuoverne sviluppi nel senso desiderato; in tale contesto è sostanziale il rapporto di fiducia tra il cliente e il consulente. (Wikipedia)
Da questa definizione emergono due elementi:

– la disponibilità del cliente a fornire informazioni perché il consulente possa iniziare la sua attività

– il rapporto di fiducia che deve crearsi.


Chi domanda comanda, ma lo fa per capire.La parte più bella e interessante del mio lavoro è proprio quella iniziale, conoscere nuove persone che si sono avvicinate a me perché consigliate dai miei clienti o perché mi seguono on line. Non si tratta di sapere quanti soldi hanno e proporre un elenco di fondi che in quel momento giudico migliori, si tratta di capire insieme quali sono le loro reali esigenze e qual’è il motivo che li spinge ad investire. Non è facile ti assicuro trovare queste risposte, perché occorre fatica per pensarci, ma se non ci pensi tu al tuo denaro, chi potrà mai farlo? Investi per avere una vecchiaia serena, per comparare una seconda casa al mare, o per i tuoi figli? Sono esempi ma rappresentano le tre grandi categorie che ci motivano:

  • La sicurezza
  • Il divertimento 
  • Il dono 

Definiti questi motivi, ne discendono anche i tempi entro cui vuoi realizzarli: se ti preoccupa l’università di tuo figlio e lui ha appena compiuto 8 anni, avrai 10 anni almeno per realizzare il tuo obiettivo. Definiti i tempi ne discende un progetto di investimento che sarà studiato per te e solo per te. Per questo quando qualche persona mi chiede “è il momento giusto per investire?” mi viene da sorridere, non lo so se in assoluto è il momento giusto, so che e sempre il momento giusto per raggiungere i tuoi obiettivi. 

Ma quanto mi costa un consulente?
Gira in rete da tempo una battuta che dice più o meno: “Se credi che un professionista ti costi troppo, è perché non hai idea di quanto ti costerà alla fine farne a meno”
Il consulente finanziario si appoggia di solito ad una società mandante, nel momento in cui il cliente inizia ad investire, non prima, sosterrà un costo per la gestione dei suoi investimenti, tipicamente il costo di gestione dei fondi, che avrebbe comunque. Una parte di questo costo andrà al consulente, direttamente dalla società al consulente, senza nessun passaggio di denaro tra il cliente e il consulente.(Alcuni consulenti operano senza società mandante e in quel caso si pagherà loro una “parcella” sempre in proporzione al capitale investito)

Ne deriva che nel mio caso, tutta l’attività di consulenza che precede l’apertura del rapporto e l’investimento vero e proprio non prevede un costo. Eppure, come abbiamo visto è una parte fondamentale del lavoro, la più importante. E’ gratuita? Si! E’ necessaria? Assolutamente! E’ una bellissima occasione per conoscersi e iniziare a realizzare il tuo progetto.
Contattami per un appuntamento, rispondendo a questa mail o al mio indirizzo dani.iachini@gmail.com

Finanza Comportamentale

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La finanza comportamentale studia le decisioni di investimento delle persone dal punto di vista psicologico.
Il suo obiettivo, come si può dedurre già dal nome, è comprendere i comportamenti dei singoli investitori partendo dalla tesi che le persone non sono completamente razionali e i mercati non del tutto efficienti.
Benjamin Graham, padre del value investing, affermava il maggior problema nonché il peggior nemico di ogni investitore è sè stesso”. Non sarebbero dunque i mercati, ma l’irrazionalità a far si che si realizzino perdite sugli investimenti.
Perché abbiamo tutti una grande nemica: la paura! Di perdere il capitale, di averne bisogno all’improvviso, che il mondo finisca su una perdita in borsa. Questo è un esempio degli errori cognitivi della finanza comportamentale, delle emozioni che descrivevo come l’Inside out della finanza.
La paura è solo la prima dei tanti bias (pregiudizi) che ci ostacolano quando facciamo scelte in campo finanziario, non è l’unica colpevole: soprattutto gli uomini spesso soffrono di overconfidence, ovvero pensano di essere invincibili, di conoscere i mercati meglio di quanto conoscano la loro famiglia e scommettono sul titolo certo che non potrà che guadagnare perché lo hanno letto su Facebook o meglio lo ha consigliato l’amico che ha una “dritta” (una volta era il direttore di banca, ma adesso ha perso un po’ del suo appeal). È l’estremo opposto alla paura: non ho paura di niente, niente può fermarmi, se non lo schianto del portafoglio investimenti.

Questo articolo è tratto dalla mia Newsletter di febbraio, se vuoi ricevere la prossima iscriviti dal sito o inviami una mail con scritto “Newsletter” .

 

L’agenzia viaggi

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Da molti molti anni le nostre vacanze estive le abbiamo organizzate da soli: bastano un computer è una carta di credito, si prenotano i voli e si scelgono gli alberghi oppure una casa, in Italia o più spesso all’estero.

L’anno scorso siamo tornati negli Stati Uniti, qualche giorno a New York e poi il New England in auto. È andato tutto bene come sempre, però …. ci siamo trovati in alcuni paesini che le guide segnalavano come imperdibili che invece avremmo potuto perdere tranquillamente e ci è sembrato di perdere tempo prezioso.

Quest’anno ho proposto di tornare in agenzia viaggi, lo sappiamo fare anche da soli, ma con un professionista è meglio!

Anche negli investimenti è così: ti scade un titolo te ne propongono un altro? Tuo cugino ti “da le dritte”? Oppure preferisci il fai da te?

Lo puoi fare, basta un computer! Ma poi quali sono i risultati? Solo una attenta pianificazione finanziaria può portare grandi soddisfazioni e ti fa stare tranquillo,  lasciati consigliare da un professionista.

Contattami per una consulenza gratuita.

Servono tanti soldi per investire?

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Paperon de’ Paperoni iniziò la sua fortuna da 1 cent che custodisce gelosamente come portafortuna. Non occorrono necessariamente tanti soldi, occorre metodo e disciplina, obiettivi chiari e tanta pazienza, come nel “vedere crescere un filo d’erba”

Ad esempio un piano di accumulo può partire con 50 euro al mese, ma se mantenuto per 20 anni accumula 12.000 euro di capitale e altri 6.000 euro di interessi (4% di rendimento annuo) che possono servire  a comprare la prima macchina a nostro figlio o a mandarlo a studiare per un anno al Mit.

Se invece  i 50 euro diventassero 5.000 avremmo un capitale versato di 1.200.000 euro più il rendimento che su un periodo così lungo, scelto il fondo giusto non potrà che essere sbalorditivo.

E allora perché non usarlo? Magari per aumentare con prudenza la percentuale di azionario dei nostri portafogli?

Se non c’è valore nel mercato obbligazionario  con questo livello di tassi,   il valore va cercato sul mercato azionario e il PAC può essere lo strumento giusto per farlo con rischio minore.