I millenials

Questo post è tratto dalla mia newsletter di agosto. Se vuoi riceverla in anteprima ad inizio mese puoi iscriverti utilizzando il bottone qui di fianco. 

Questa newsletter è stata ispirata da una cliente e da un appuntamento fatto in un caldo pomeriggio in ufficio, Roberta ha 30 anni e lavora con grande impegno e altrettanta soddisfazione nel marketing digitale.

Mentre l’ascoltavo ho colto come un’onda la differenza tra le generazioni, io ho due figlie, ma sono più giovani di lei e come diceva ad una conferenza Elisabetta Zanarini della Fondazione Aldini Valeriani, le generazioni più vicine si assomigliano meno di quelle un po’ più distanti, cioè avrei più punti in contatto con le mie figlie che con una trentenne.

Roberta guadagna molto, non so quanto ma molto, però non è interessata alle cose che hanno sempre interessato noi cinquantenni, forse non ama le borse e nemmeno le scarpe, non le interessa acquistare beni, invece è una grande fruitrice di servizi. Acquista viaggi, assicurazioni, cena sempre al ristorante e crede che tutte le attività si stiano spostando verso la consulenza.

Mi raccontava che in America ci sono agenzie di viaggio che fanno consulenze, poi il cliente prenota tutto on line.  Mi raccontava che una sua amica sta facendo consulenza finanziaria a 100 euro all’ora, slegata da qualunque società e non interessata a consigliare il singolo prodotto, diciamo che si occupa, fatturando, di divulgazione finanziaria, cosa che io faccio da tempo gratuitamente.

A parte sentirmi un po’ stupida, non mi sono mai sentita così vintage. Cosa ne pensate?

Starbucks

Questa è la prima  foto in assoluto che ho fatto quest’anno a New York, è stata scattata in uno Starbucks, perché è stato il primo posto in cui siamo tornati!

Non vai da Starbucks per bere il caffè, ci vai perché ti senti a casa. Conosci l’esperienza di quel frappuccino o di quella fetta di lemon cake. Lontano da casa per lavoro o per vacanza e non sai esattamente dove mangiare? Ecco in ogni angolo uno Starbucks dove sei certo di trovare la stessa qualità ovunque.

E cosa c’entra con la finanza? Il 6 settembre è stato inaugurato a Milano il primo Starbucks di Italia, il più grande di Europa e uno dei tre più belli al mondo.
E fioccano le polemiche! Costa troppo, il caffè non è come il nostro, ecc… non facciamo altro che polemizzare, su tutto.
Se invece volessimo riflettere su quanta ricchezza produce questa azienda nel mondo, potrebbe c’entrare anche la finanza!

La pioggia a Riccione!

riccione

La scorsa settimana sono stata a Riccione in vacanza, durante il week end ha piovuto spesso e in particolare domenica mattina, un acquazzone che non voleva smettere.

Bene cosa c’entra? Mentre osservavo la pioggia e il comportamento delle persone ho pensato a come ci comportiamo con gli investimenti. Provo a spiegarmi.

Inizia a piovere in una calda giornata di luglio al mare, non te lo aspetti, in un attimo tutto cambia, si ritirano i lettini sotto le tende, si piegano gli asciugamani e si inizia a scrutare il cielo in attesa che smetta. Alcune persone scappano subito verso casa, altre si rifugiano al bar, altre ancora resistono sotto la tenda e aspettano che passi.

E aspettano, aspettano, la pioggia continua a cadere e loro resistono, non hanno voglia di bagnarsi scappando via, già che hanno aspettato tanto sarebbe assurdo bagnarsi magari cinque minuti prima della fine.

Poi man mano qualcuno non riesce più a resistere, si stanca, oppure ha paura di rimanere bloccato per troppo tempo e così esce dalla tenda e si bagna!

Capita lo stesso con gli investimenti: ci sono fondi che hanno sempre dato buoni rendimenti che ad un certo punto  iniziano a perdere: un brutto imprevisto per tutti! Ci sono clienti che vogliono uscire in perdita subito, altri che resistono, altri ancora che ad un certo punto cambiano l’investimento alla ricerca di qualcosa di più redditizio e a volte si bagnano! Poco prima che torni il sole!

Il compito di un consulente è aiutarti a tenere la rotta e a non bagnarti, aspettando l’arcobaleno!

Giugno, tempo di bilanci!

barche

Che belli i riflessi delle barche sull’acqua, riflettere è una bella parola, si riflette un’immagine, ma si riflette anche su se stessi, sulla fame del mondo, sull’effetto serra o su quello che preferisci.

Siamo a metà anno: a che punto sono i tuoi progetti?

A fine anno, come ogni bravo “pianificatore seriale”, ho preparato una bella brochure, che a me la carta piace sempre, dove ho scritto tutti i miei obiettivi professionali per il 2018 e possibilmente anche i percorsi per realizzarli.

Gli esperti ti dicono che qualunque sia l’obiettivo sarebbe utile frazionarlo in obiettivi più piccoli da raggiungere nella settimana, nel mese, nel trimestre ecc.

Ecco io questa cosa non l’ho mai capita, mio marito si occupa di controllo di gestione, questo è il suo lavoro, ebbene io lo seguo fino ad un certo punto nei suoi ragionamenti, poi dico una frase magica “Vabbè dipende….” dipende da come hai costruito gli obiettivi, da quante risorse hai dedicato, ma soprattutto da quanto ti sei impegnato.

Io sono bravissima ad organizzare e pianificare qualunque cosa, peccato non basti, occorre anche realizzare e la partita si complica! Capita  anche a te?

Ecco a giugno secondo me è giunto il momento di fare i conti, con i risultati, ma soprattutto con noi stessi. Riflettiamo?

Pranzo in giardino

pranzo in giardino

A colloquio con una coppia di amici, stiamo valutando la loro situazione patrimoniale. Lui riceve una telefonata, è la badante del suo papà, di solito lei  non chiama e quindi siamo tutti spaventati.

Risponde al telefono e la signora lo rassicura,  voleva solo un consiglio, alcuni giovani le hanno chiesto indicazioni per un buon ristorante nel paese dove abitano in provincia di Bologna e lei ha pensato di chiederlo a lui, che spera tanto di non aver disturbato!

No certo nessun disturbo, solo qualche attimo di spavento, ma per una informazione tanto urgente che vuoi che sia? Lui elenca alcuni ristoranti e tutto finisce li.

Terminiamo il colloquio e ritornano a casa, abitano vicino ai genitori di lui, cosa trovano? Una ventina di ragazzi americani accampati in giardino che la mamma ha deciso di ospitare. “Erano così giovani, perché farli impazzire per cercare un ristorante e far spendere dei soldi? Ho ordinato le pizze! Guarda che carini e come è felice il nonno che sta parlando in inglese!”

La mia amica mi ha mandato una foto bellissima con questi ragazzi sorridenti, ma ancor più sorridente il nonno malato! Partecipare a queste “avventure” è la parte più bella del mio lavoro, le famiglie bellissime che conosco, i loro problemi, ma anche la loro intimità. Sono proprio fortunata!