Io resto a casa!

Dall’8 marzo sono a casa, sto lavorando da casa, eravamo in due la prima settimana, adesso siamo in quattro che per fortuna è rientrata anche mia figlia dalla Spagna. Adesso tutti gli spazi sono occupati e io ho messo lo scrittoio che ci ha regalato mia suocera in camera, stretto tra la finestra sul parco e il letto.

La prima settimana il vuoto di non sapere come organizzarmi, le telefonate continue ai clienti e poi i progetti per quando ci si potrà incontrare di nuovo di persona. L’idea di poter leggere, scrivere più di prima.

Poi un vortice di impegni: le conferenze, i meeting, gli aggiornamenti delle case di investimenti, un rumore assordante di sottofondo che non lascia più un minuto libero. Perché non c’è più uno spazio “di ufficio” adesso che l’ufficio è in camera da letto! E allora un cliente ti chiama di sera, un’altra di sabato e tu rispondi perché sai che, anche se non sei un medico, hanno bisogno di te.

Questa crisi è diversa, perché ha minato le nostre certezze: la salute per chi ha la fortuna di averla, il patrimonio, composto dagli investimenti certo, ma anche dagli immobili che saranno anche loro da ripensare. E anche la libertà: di uscire, di correre, di un incontro al bar.

Passerà la crisi, le borse risaliranno, non sprechiamo questo tempo, spegniamo il rumore di sottofondo e cerchiamo di riflettere su come vorremmo il nostro futuro. Anche il nostro futuro finanziario, magari è arrivato il momento di dare un obiettivo al patrimonio? di iniziare una seria pianificazione finanziaria? di confrontarci con un professionista sul patrimonio immobiliare?