FAQ PASSAGGIO GENERAZIONALE


1 Cos’è il passaggio generazionale?


Il passaggio generazionale è in sintesi un modo più gentile per parlare di eredità, evoca un trasferimento di ricchezza tra una persona e i suoi eredi. L’evento finale della nostra vita comporta delle conseguenze, il nostro patrimonio verrà trasferito ad altri e questo avverrà in ogni caso. Sta a noi decidere se vogliamo governare questo passaggio, occupandocene e decidendo in base ai nostro obiettivi e ai nostri affetti, o lasciamo che sia la legge a fare il suo corso. In molti casi la legge procede così come vorremmo noi, facciamo un esempio molto semplice di una persona sposata con un figlio, la legge dividerà il patrimonio tra i due eredi in parti uguali, entrambi avranno un pezzo della casa, dei risparmi e degli investimenti. Potrebbe essere che questa situazione non ci piaccia, allora dovremmo comprendere, insieme ad un consulente, cosa sia possibile fare e come, per ottenere il risultato che vorremmo. Un check up è sempre utile, al più si valuterà di non prendere iniziative se non servono!

2 Perché dovrei fare testamento?


I motivi sono tanti, vediamo una lista dei più frequenti: – ho un patrimonio importante e preferisco dividerlo tra gli eredi, senza che vada spezzettato tra loro- ho uno o più eredi da tutelare- ho uno o più eredi che non sono così meritevoli- voglio che ogni erede abbia quello che desidera, esempio: la casa al mare alla figlia, in montagna al figlio – voglio evitare liti tra gli eredi – voglio fare un lascito ad una associazioneUn testamento può non costare nulla se lo facciamo da soli (olografo), ma può fare risparmiare agli eredi soldi e grattacapi.


3 come tutelare i miei cari?

Alcune persone pensano che come gli eredi si spartiranno il patrimonio non è un loro problema. In effetti la successione causa morte prevede che la persona sia appunto morta, pertanto che “riposi in pace” sarà un problema di chi resta. Il testamento è utile a questo scopo.


4 come pagare meno tasse?

Le tasse di successione sono un argomento molto discusso, secondo alcuni si dovrebbero aumentare per uniformarci all’Europa e per aumentare le entrate del fisco, secondo altri in questo momento non è il caso di aumentare la pressione fiscale, già così alta. E’ un dato di fatto che la tassazione in Europa è più alta e che l’Italia è da questo punto di vista una sorta di paradiso fiscale , poiché tra franchigie elevate e aliquote basse l’incidenza delle tasse è il più delle volte modesta. Tuttavia se ci sono opportunità per ridurre ulteriormente le tasse, è giusto valutarle. Un modo potrebbe essere di anticipare il momento della tassazione, utilizzando donazioni in vita, che prevedono la stessa tassazione della successione, quindi si potrebbe fissare le aliquote attuali. Anche sotto questo aspetto una corretta pianificazione successoria è indispensabile.

Per approfondire

A chi lascerai il tuo patrimonio? https://danielaiachini.it/2020/09/19/a-chi-lascerai-il-tuo-patrimonio-tre-punti-per-iniziare-a-valutare/

Se non ci sono figli? A chi l’eredità?

Qualche tempo fa una mia cliente sposata e senza figli mi ha chiesto di fare un investimento solo a nome suo, mentre tutto il patrimonio è cointestato con il marito. Mi ha spiegato che teme che i genitori del marito possano rivendicare qualcosa nel caso lui morisse. Il marito ha fatto testamento a favore della moglie, ma in effetti i genitori, in mancanza di figli, hanno diritto alla legittima. Le ho chiesto se non fossero in buoni rapporti, non è così, quello che la preoccupa è che gli altri figli possano fomentare i genitori ad impugnare il testamento. Se non ci sono figli tutte le regole della successione subiscono una trasformazione ed è proprio questo caso in cui è estremamente utile, direi necessario, ricorrere al testamento.


La successione senza testamento.
Le quote che spettano agli eredi quando non ci sono figli dipendono da come è composta la famiglia, si possono distinguere distinguere diversi casi, vediamo qui un riepilogo, in fondo alla mail saranno invece specificati i casi più frequenti.

Se una persona non ha fatto alcun testamento, alla sua morte si aprirà quella che tecnicamente viene definita la successione legittima, nel caso dei coniugi senza figli, l’eredità senza testamento:

  • – va interamente all’altro coniuge, se non ci sono altri parenti prossimi come i genitori o i fratelli e le sorelle
  • – va per 2/3 al coniuge e 1/3 ai genitori se presenti 
  • – va per 2/3 all’altroconiuge e per 1/3 ai fratelli e le sorelle, se presenti (quest’ultimi, si divideranno la predetta quota in parti uguali);
  • – va interamente ai fratelli e le sorelle, se non ci sono altri parenti prossimi.

Si può ben intuire come, alla morte di uno dei coniugi, i fratelli di questo potranno rivendicare i suoi diritti sull’eredità. 

Coniugi senza figli: il testamentoPer non incorrere in queste situazioni è sempre possibile e assolutamente necessario in questo caso, scrivere un testamento. Con il testamento pur dovendo tener conto della legittima, avrò la possibilità di correggere quanto previsto per legge, in mancanza di figli la legittima spetta al coniuge e ai genitori.  E’ possibile scrivere un testamento in cui si nomina erede universale il coniuge ma, come teme la mia cliente i genitori potrebbero impugnarlo per avere la loro legittima.  Queste di seguito le quote di legittima che andrebbero previste: 

  • Se ci sono i genitori 1/3 andrebbe loro riservato 
  • Se c’è solo il coniuge a lui la metà del patrimonio
  • Se ci sono coniuge e genitori metà al coniuge e 1/4 ai genitori
  • Quello che va oltre queste proporzioni può essere destinato con testamento ad altri, si tratta della quota disponibile

Detto questo, è possibile scrivere un testamento che non tenga conto di queste quote e lasciare ad esempio tutto al proprio coniuge anche se ci sono i genitori, il testamento è valido, però potrebbe essere impugnato. 

La casa coniugale 

Abbiamo visto che al coniuge superstite spetta inoltre anche il diritto di abitazione della casa familiare e dell’uso di tutti gli arredi in essa contenuti (art. 583 c.c.).  

Se il coniuge accetta l’eredità non ci sono problemi, se invece rinuncia? Cosa succede alla casa, non potendo fare un rinuncia parziale? 

Il diritto d’abitazione nella casa coniugale, viene acquisito dal coniuge superstite  in via automatica di diritto, in quanto espressamente previsto a suo favore dal codice civile; non si deve quindi considerare parte della successione legittima o testamentaria. Ne consegue che, anche se il coniuge rinunci all’eredità oppure sia escluso dalla stessa a fronte di disposizioni testamentarie che lo diseredano e decida di non opporsi, comunque manterrà il diritto di abitazione della casa familiare

Un’ultima precisazione: essendo il diritto d’abitazione equiparabile, a livello sostanziale, al diritto d’usufrutto, il coniuge superstite assumerà, in riferimento all’immobile sul quale acquista il diritto, tutti i diritti e gli obblighi anche fiscali ad esso connessi: in particolare in fase successoria potrà richiedere la agevolazione prima casa e sarà tenuto al pagamento degli oneri e delle imposte derivanti dal possesso dell’immobile (ad esempio, al coniuge spetterà il pagamento per intero dell’IMU).

Perché scrivere un testamento?


Ecco un breve elenco, di sicuro non completo, dei tanti motivi per cui scrivere un testamento può essere utile se non necessario:

– desideri decidere in prima persona cosa sarà dei tuoi beni in un futuro speriamo lontanissimo

– desideri dividere i beni in modo da evitare liti tra gli eredi, confrontandoti con loro potresti avere delle sorprese e magari scoprire che a tua figlia non interessa la casetta in montagna

– desideri dividere i beni per evitare comunioni ereditarie che sono sempre complicate da sciogliere

– desideri privilegiare un erede rispetto agli altri perché ha più bisogno, puoi farlo aumentando la sua quota con la tua disponibile

– desideri evitare che un erede che ritieni meno capace possa sperperare il tuo patrimonio e dunque “limitare i danni”

Se ci sono eredi che hanno diritto alla legittima (coniuge, figli e genitori in mancanza dei figli) avrai dei limiti nella stesura del testamento, altrimenti potrai farlo con la massima libertà. Eppure solo il 20% delle successioni in Italia prevede un testamento.


Come scriverlo?
Esistono tre tipi di testamento:

– testamento segreto

– testamento pubblico

– testamento olografo

Il testamento olografo deve essere scritto a mano dal testatore, riportare data e la firma. Può essere scritto su un qualunque foglio e verrà conservato dal testatore o consegnato ad una persona di sua fiducia. Ha il vantaggio di non avere un costo, tuttavia può essere smarrito o distrutto e questo fa si che non sia estremamente sicuro. Inoltre si possono scrivere testamenti di difficile interpretazione e che mettono In difficoltà gli eredi. Ricordo il caso di una persona, il mio cliente era un suo erede, che scrisse un lunghissimo elenco di onlus a cui lasciare somme molto piccole come legati, l’erede impazzì per trovare tutte queste associazioni anche all’estero.

Il testamento segreto viene scritto dal testatore anche con mezzi meccanici (non necessariamente a mano), chiuso in una busta e consegnato ad un notaio. E’ segreto in quanto il notaio non ne conosce il contenuto, lo conserva fino alla morte del testatore quando chiamerà gli eredi per l’apertura.

Il testamento pubblico viene redatto dal notaio in presenza di due testimoni, ha un maggior valore in caso di contestazioni, in quanto redatto da un pubblico ufficiale. Sicuramente più costoso in quanto richiede l’intervento del notaio, da la massima garanzia riguardo alla conservazione.
In ogni caso sarà da ritenersi valido l’ultimo testamento scritto in ordine di tempo, un testamento olografo potrà sostituire anche un testamento pubblico.


Da chi farsi aiutare?
Nella mia esperienza, spesso sono la prima persona con cui il cliente condivide i suoi dubbi su eredità e testamento. Come posso esserti utile?

  • Valutare cosa dice la legge nel tuo caso specifico, in base alla tua situazione familiare e patrimoniale. 
  • Aiutarti a comprendere se per te questa è la soluzione migliore o preferiresti che le cose andassero diversamente. 
  • Trovare le soluzioni ottimali 

In questo non mi contrappongo ai tuoi professionisti di fiducia: avvocato e commercialista, anzi! La situazione che tutti auspichiamo è quella di una collaborazione tra tutti i professionisti per darti tutte le risposte che cerchi. Il rapporto do fiducia che ti lega al consulente finanziario, spesso fa sì che sia la persona con cui ti confidi con più facilità e a cui esponi i tuoi dubbi.

Molti miei clienti non parlano in famiglia di questi temi, preferiscono confrontarsi con me per una prima analisi. Su questo tema c’è molta (troppa) riservatezza e io, ove possibile, consiglio sempre un confronto con i familiari. Una mia carissima cliente è convinta che uno dei suoi figli desideri la casa al mare, conoscendolo io non sono altrettanto sicura e da anni auspico una chiacchierata tra i due.

Ho seguito un Master sul Passaggio generazionale, ho la preparazione e l’esperienza per una consulenza, In un secondo momento, quando avrai chiari i tuoi obiettivi faremo intervenire i tuoi professionisti di fiducia o, se non li hai, sarò lieta di scegliere la persona più adatta nella mia rete professionale di avvocati, commercialisti e notai.

Le regole dell’eredità

Le principali  regole della eredità in Italia sono queste: 
La tutela della famiglia, ragion per cui non si può diseredare nessuno, quando in un film americano si minaccia di diseredare i figli, sappiamo che a noi non è concesso!
La possibilità di decidere del proprio patrimonio con testamento prima della morte
Il divieto dei patti successori, con cui ci si accorda prima insieme agli eredi con una sorta di contratto e si dispone prima della morte della eredità propria o altrui
il nostro sistema privilegia la famiglia, il codice civile cui facciamo riferimento è del 1942, la società era profondamente diversa, sono state emanate molte leggi da allora, ma l’impianto resta quello. 
Con il testamento le persone possono limitare le regole stabilite per legge, ma fino ad un certo punto. Se io facessi testamento a favore di una mia amica, nominandola erede universale, mio marito e le mie figlie potrebbero impugnarlo e chiedere la loro legittima. Diverso sarebbe se io non avessi marito e figlie, in quel caso avrei la massima libertà di decidere delle mie sostanze. 
Nel nostro Ordinamento non è possibile fare testamento direttamente in favore di animali, poiché essi non sono soggetti giuridici. Ciò che si può fare, invece, è istituire erede o legatario un ente che abbia come scopo statutario la tutela degli animali.
Se non faccio niente Se non c’è testamento, la legge stabilisce delle regole perché il patrimonio venga trasmesso agli eredi. Il principio fondamentale è che un patrimonio possa essere sempre attribuito a qualcuno, il prima possibile.In assenza di testamento, si verifica chi sono gli eredi, da quelli più vicini a quelli più lontani. 
In mancanza di eredi diretti (coniuge, genitori, figli) si verifica che ci siano eredi entro il sesto grado, se non ci sono eredi entro il sesto grado, l’eredità passa allo Stato. Può essere utile sapere che esistono agenzie specializzate nelle ricerca degli eredi per i casi più complessi, altrimenti si può fare una ricerca all’anagrafe, in prima persona o tramite un avvocato.
Tra gli eredi diretti, ve ne sono alcuni che sono anche legittimari, cioè hanno diritto alla legittima: una quota a loro riservata per legge. Sono legittimari: 
– il coniuge
– i figli- i genitori in mancanza di figli
Tutti gli altri possono essere esclusi dall’eredità per testamento, il coniuge e i figli NO! NON sono legittimari i fratelli, significa che posso escluderli dal testamento e loro non possono impugnarlo.Le quote che spettano per legge dipendono da quanti sono gli eredi e dalla loro “vicinanza” al defunto, come in tabella,vedi tabella. Per esempio con marito e due figli l’eredità andrà per 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli. 

In questo caso TUTTI avranno una QUOTA di tutta l’eredità: si prende tutta l’eredità e si divide tra tutti gli eredi. Non sempre è la soluzione migliore, si creano quelle “simpatiche” comunioni ereditarie di difficile gestione.


Se faccio testamento:

Il 70% delle persone nei Paesi anglosassoni fanno testamento, la nostra percentuale è di circa il 20%. Non ci piace pensare a quando non ci saremo più, forse è scaramanzia, o non abbiamo voglia di decidere!
Oppure pensiamo che non ne valga la pena, in effetti se quello che succederà senza fare testamento ci piace, benissimo, tuttavia se non fosse così, con il testamento posso cambiare la situazione nei limiti della legittima.
Posso dividere in modo diverso ad esempio, se so che a mia figlia piace la casa al mare e a mio figlio la casa in montagna, potrò disporre in questo modo.
Se uno dei miei figli è la classica pecora nera, potrò, nei limiti delle legittima, utilizzare la quota disponibile per lasciare all’altro una somma maggiore.
Se credo che uno sia più adatto a proseguire la mia attività, potrò lasciargli lo studio, mentre compenserò l’altro con più denaro.
Sento spesso dire ai miei clienti che i loro figli non hanno preferenze e che andranno sempre d’accordo, come mamma lo auguro a tutti, come professionista purtroppo so che non è così. “Ho visto cose che voi umani ….” quindi il mio consiglio è parlarne in famiglia, senza timore, i figli vi saranno grati di averti interpellati ed eviteranno liti future. Posso anche utilizzare la quota disponibile (vedi tabella) per persone che non sono miei eredi. Ad esempio, se ho marito e un figlio, un terzo del patrimonio potrò lasciarlo ad altri o aumentare la parte di uno dei due eredi. Giovanni ha 120.000 euro e lascia moglie e un figlio, senza testamento il patrimonio si divide a metà tra loro, ognuno avrà 60.000 euro.Se fa testamento la quota di legittima è di 40.000 euro alla moglie e 40.000 euro al figlio, gli altri 40.000 euro potrà lasciarli in più a uno dei due o fare intervenire un’altra persona. Vedi bene che, se anche non abbiamo la piena libertà di disporre come vogliamo come nei film americani, esistono margini di manovra.

Consiglio a tutti di verificare la propria situazione con l’aiuto di un consulente, per capire se è meglio lasciare le cose come stanno (non fare niente) o redigere un testamento. Per una consulenza gratuita scrivimi rispondendo a questa mail o su dani.iachini@gmail.com

A chi lascerai il tuo patrimonio? – Tre punti per iniziare a valutare

Il passaggio generazionale è il modo in cui trasferisco la ricchezza alle generazioni future, in poche parole il tema è quello della eredità, ma siccome non è bello pensare alla propria morte, ci siamo “inventati” questo concetto. 
MI piacerebbe trovare un sinonimo più simpatico per rendere accattivante questo tema, fin’ora non ci sono riuscita, ma se hai un suggerimento da darmi te ne sarò grata! Vediamo insieme tre aspetti per iniziare una valutazione: 
Una scelta di fondo 
Pensando al futuro e a come il patrimonio verrà trasferito ai nostri eredi, in fin dei conti i casi sono due: 
– non faccio niente e lascio che se la sbrighino i miei eredi in base alla legge vigente
– mi informo e poi decido se mi sta bene quello che prevede la legge nel mio caso specifico o se voglio intervenire. 
Questa seconda ipotesi sarebbe da preferire, potrei scoprire che mia cognata potrebbe accampare diritti sulla mia casa, o che i miei figli potrebbero far fatica a dividersi gli immobili.
Tuttavia non ci piace pensare a queste cose se meno del 20% degli italiani lascia un testamento (mentre nei Paesi anglosassoni si arriva al 70%). In molti pensano che sia inutile o eccessivamente costoso o sia complicato informarsi. 
Tu cosa ne pensi? 
Partendo dalla tua situazione familiare è possibile fare una prima analisi, ovvero capire cosa accadrà se non intervieni, potresti scoprire che la soluzione giusta per te è proprio quella e..tanto meglio! Se invece preferisci analizzare altre soluzioni possiamo valutarle insieme. 

Come fare per occuparsi della propria eredità  

Le persone che desiderano occuparsi del proprio passaggio generazionale cosa devono fare? 
1/ analisi della situazione familiare: chi sono i tuoi eredi? Hanno diritto alla legittima?  il nostro ordinamento tutela la famiglia e il passaggio del patrimonio agli eredi diretti.  La famosa frase “Io ti diseredo” che sentiamo dire nei film americani, in Italia è veramente poco credibile. La moglie, il marito, i figli e se non hai figli anche i genitori, hanno diritto ad avere parte della nostra eredità, anche se noi non volessimo. Tuttavia ci sono margini di manovra per mitigare quanto stabilito dalla legge. E se la famiglia si è allargata con divorzi e nuovi matrimoni? E’ ancora più importante pensarci. 
2/ analisi della composizione del patrimonio: fai un elenco di tutte le tue “sostanza”, non solo il denaro e gli immobili, proprio tutto:- denaro e investimenti 
– immobili 
– preziosi e opere d’arte 
– polizze assicurative
– Fondi pensione 

3/ analisi degli obiettivi da raggiungere: mi sta bene che tutto il patrimonio sia diviso in parti uguali tra gli eredi o preferirei, magari d’accordo con loro, dividere in modo diverso? Ad esempio lasciando la casa al mare alla figlia che la adora? Anche se devi riconoscere le legittima, non è necessario che tutto si divida in parti uguali tra tutti gli eredi, l’importante è riconoscere un uguale valore, non è necessario che le case diventino un pezzettino di ognuno. 
Se desideri essere affiancato per fare queste valutazioni, ho conseguito un Master di secondo livello presso l’Università di Brescia specifico su “Passaggio generazionale e tutela del patrimonio”, scrivimi!

Il passaggio generazionale in azienda

Se sei un imprenditore hai sicuramente a cuore il passaggio generazionale della tua azienda. Trovare la persona adatta a seguirla dopo di te credo sia un pensiero costante.
Anch’io in quanto libero professionista mi interrogo spesso su come condurre il passaggio generazionale della mia impresa: a chi affiderò i miei clienti quando andrò in pensione? Siccome proprio oggi compio 54 anni c’è ancora tempo!Parlando con i miei clienti imprenditori, questo è un tema ricorrente, i casi sono due:
– ci sono dei figli a cui lasciare l’attività. Ma questi figli sono in grado? Sono stati abituati ad assumersi delle responsabilità via via maggiori o si occupano di fare shopping? Si dice che “il nonno fa l’imprenditore, il padre fa l’architetto e il nipote il chitarrista”, non è un caso se tante aziende falliscono nel passaggio generazionale.
– non ci sono eredi diretti o gli eredi non sono interessati. In questo caso va valutata una cessione dell’azienda, restando magari come collaboratori. Ad esempio un mio cliente ha deciso di vendere la sua azienda, ma rimarrà come consulente per 5 anni per gestire il passaggio. Credo che questa situazione sia la più difficile da affrontare, l’azienda è un po’ come un figlio, separarsene è estremamente doloroso, ma proprio per il suo bene è necessario farlo. Grazie alla rete di collaborazioni che ho creato, posso metterti in contatto con i professionisti che si occupano di cessioni e acquisizioni, insieme possiamo aiutarti a gestire al meglio il tuo passaggio generazionale.