Ho assistito la scorsà settimana e due incontri sulla comunicazione, due ambienti diversi, due diverse platee e due diversi ambiti, tanto che solo oggi, pensando al primo incontro per scrivere questo post, mi sono resa conto che anche il secondo trattava lo stesso tema.
Immaginate una grande sala, platea composta da manager quarantenni, il grande esperto di comunicazione che parla per due ore e sembrano dieci minuti, se non è bravo lui! Non usa slides, che, dice, non se ne può proprio più, cerca di coinvolgere la platea, obiettivo di tutti gli oratori che non sempre riesce, ma a lui si! Davvero un grande piacere e tanti spunti per chi si è messa in testa di parlare di finanza alla stessa platea tra qualche mese.
Poi immaginate una sala in una bellissima casa di amici, dove una signora che si occupa di consulenza familiare parla di comunicazione tra coniugi. Atmosfera rilassata, battute su donne chiacchierone e mariti orsi. Vicino a me mio marito, che non aveva mostrato molto entusiasmo in partenza, ma poi ha seguito con attenzione tutti i passaggi e alla fine ha condiviso alcuni pensieri.
Stesso tema, come comunicare in azienda, come comunicare a cena? In fondo come interessare gli altri a quello che stiamo raccontando.
Non ho ricette naturalmente, ma sto riflettendo molto su questo tema, la differenza quella vera la fa l’arte della comunicazione, le competenze sono la base. Io ho scelto una strada, perché la sento mia, ed è quella della semplicità, anche quando spiego la consulenza evoluta. Non so se sia la strada giusta, ce ne saranno molte altre. Quello che di sicuro eviterei è il parlare di niente!